Ancona (An) – L’Università Politecnica delle Marche ha realizzato, in collaborazione con il Consorzio Marche biologiche, uno studio sulle abitudini di chi sceglie pasta bio, per aiutare le aziende del settore ad essere più competitive. Dalla ricerca, condotta su un campione molto profilato composto da consumatori biologici provenienti da tutte le regioni italiane, di età compresa tra i 16 e i 66 anni, emerge che l’acquirente di pasta bio è attento all’origine della materia prima, chiede che il grano sia italiano e che la pasta venga prodotta localmente, un indicatore di qualità. Inoltre, ricerca un packaging riciclabile ed ecologico con etichette chiare e ben visibili e che spicchi sullo scaffale. Chi compra pasta bio apprezza la ‘finestra’ nel pacco che permette di vederne il contenuto. “Il mercato del biologico presenta oggi notevoli opportunità; per coglierle è fondamentale che come produttori riusciamo a far percepire meglio la grande qualità del biologico marchigiano. Per questo mettiamo in campo quegli strumenti che aiutano le nostre aziende ad arrivare al consumatore nel modo più efficace. Lo studio nasce con questi obiettivi”, spiega Francesco Torriani, presidente del Consorzio.
Chi è il consumatore tipo di pasta biologica? L’analisi del Consorzio Marche biologiche
RepartoGrafico2021-11-09T17:04:31+02:008 Novembre 2021 - 09:30|Categorie: Bio, Grocery|Tag: Consorzio Marche biologiche, Francesco Torriani, pasta bio, Università Politecnica delle Marche|