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Consumi di carne in Italia: cambia la domanda, cresce l’export. I dati di Nomisma

2025-07-07T10:27:00+02:007 Luglio 2025 - 10:27|Categorie: Carni|

Roma – Secondo uno studio Nomisma realizzato per Uniceb, l’Unione Italiana della filiera della carne, il comparto si conferma un pilastro fondamentale dell’agroalimentare nazionale, con 12,8 miliardi di euro di produzione agricola attivata e 28,5 miliardi di fatturato per l’industria di trasformazione. Rappresentando, al contempo, il secondo comparto dell’industria alimentare per numero di addetti, con oltre 63mila occupati.

Cresce l’export, che nel 2024 sfiora i 5 miliardi di euro, con i Paesi della Comunità Europea come primo mercato di destinazione (oltre il 70% del totale).

Cambia però il profilo dei consumi interni: cala la domanda di carni rosse, mentre crescono gli acquisti di carni bianche. L’8% della popolazione non consuma carne, per motivi etici o salutistici. Tra chi consuma carne, i principali driver di acquisto sono l’origine 100% italiana, la sostenibilità e il prezzo. A proposito di sostenibilità, l’indagine condotta da Nomisma evidenzia come l’85% degli italiani la consideri un fattore centrale.

“La filiera ha investito in tecnologie green, energie rinnovabili e benessere animale, puntando a ridurre antibiotici, Ogm, emissioni e sprechi. Una comunicazione chiara su questi temi può incentivare i consumi”, spiega Denis Pantini, responsabile agroalimentare di Nomisma.

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