Crisi del Kamut: alluvione o speculazione?

2012-07-18T17:22:02+02:0018 Luglio 2012 - 16:02|Categorie: Mercato|Tag: , , , |

 

Genova – In un articolo pubblicato ieri da Il Secolo XIX.it si parla di Kamut e delle difficoltà a reperirlo. “Gli intolleranti al glutine lo chiedono in continuazione, – si legge nella versione on line del quotidiano – i panifici ne hanno moltiplicato le vendite in maniera esponenziale. Pane di Kamut, focacce di Kamut, prodotti di Kamut. Ma il Kamut non è un tipo di grano, è semplicemente un marchio. Una varietà di frumento coltivata principalmente nel Montana e in Canada sotto lo stretto controllo della famiglia Quinn, più veloce di tutti a intuire il business. Poco glutine, una storia fatta di leggende e un nome di fantasia. Ecco la vera ricetta di un prodotto che ora è raro e aumenta di prezzo perché – dicono i Quinn – le loro coltivazioni sono state devastate dalle alluvioni”. Nei mesi scorsi, infatti, la Kamut international aveva informato gli operatori che “a causa di un’alluvione, le consegne in Europa si sarebbero limitate al 25% del totale”. Ma questa giustificazione non sembra avere convinto chi, con la farina di Kamut, realizza i suoi prodotti. Per questi operatori, quella dell’alluvione è solo una “scusa” per far lievitare ulteriormente i prezzi. Che, già nel corso dell’ultimo anno, sono aumentati notevolmente. La referenza è molto richiesta e i consumatori non conoscono alternative con valori nutrizionali simili. Eppure, il grano Khorasan si potrebbe tranquillamente produrre anche in Italia. Non solo, in Puglia viene già coltivato. Ma, trattandosi di un marchio registrato, non può essere utilizzato per prodotti realizzati da aziende diverse dai proprietari del marchio. (NC)

 

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