Milano – La crisi del Mar Rosso inizia ad impattare sulle forniture di energia. Le quotazioni di gas e petrolio sono scese: per il gas -6,5% al Trf e poco sotto i 30 euro per megawattora, mentre il petrolio ha registrato un ribasso intorno al mezzo punto percentuale, vicino a 77 dollari a barile per il Brent. A segnalarlo è Il Sole 24 Ore. Ma l’attacco Houthi del 15 gennaio alla nave cargo statunitense Gibraltar Eagle nel Golfo di Aden ha comportato la rinuncia di sempre più operatori a transitare per l’area limitrofa al Mar Rosso, anche al di fuori del segmento container.
Come riporta il quotidiano, secondo Icis, solo cinque navi vi sono passate nei primi dodici giorni del 2024, contro 30-40 carichi mensili in periodi normali. Tra gli operatori nel trasporto dei prodotti petroliferi raffinati, ha annunciato lo stop la d’Amico Società di Navigazione, mentre tra le navi cisterna si fermeranno Torm, Stena Bulk e Hafnia, Euronave e Bp.
In Italia, al momento, i flussi di gas non hanno risentito del blocco. Al rigassificatore di Rovigo, detenuto per l’80% da Edison, è infatti arrivato da Doha il carico previsto per la settimana scorsa. E dovrebbero arrivare altre due spedizioni, una intorno al 20 gennaio e l’altra per fine mese. Eni, invece, ha potenziato la sua produzione in Egitto, Congo, Nigeria, Angola e Algeria, usufruendo in misura ridotta del gas del Qatar.