Reggio Emilia – Il dossier Ferrarini è tutt’altro che concluso. In aprile il gruppo Bonterre-Gsi, con la cordata Re New Holding, ha presentato una proposta concorrente rispetto a quella di Pini-Amco, sostenuta anche dalla famiglia Ferrarini. La cordata, oltre a Gsi, comprende Opas e la società cuneese Happy Pig. A fronte della nuova proposta, l’adunanza dei creditori è stata rimandata dal 12 maggio al 20 ottobre. Tra i punti chiave della proposta, come riporta Milano Finanza, l’aumento di capitale da 36 milioni e il trasferimento della produzione da Rivaltella allo stabilimento Gsi in via Due Canali, a Reggio Emilia. Previsto anche un miglioramento della percentuale di rimborso dei creditori, con un pagamento per cassa di 45 milioni entro un anno dall’omologa e l’assegnazione di strumenti finanziari partecipativi fino al 2027 per altri 46 milioni. Ma la vera novità rispetto ad altre proposte è l’azione di responsabilità contro gli amministratori e la famiglia Ferrarini, che, sempre secondo Bonterre, avrebbero creato danni per 60 milioni di euro. Si potrebbero così recuperare 32 milioni, secondo il perito incaricato da Bonterre, Marco Ziliotti. Re New Holding richiede infatti l’estromissione della famiglia e dei dirigenti collegati.
Crisi Ferrarini: la nuova proposta Bonterre punta sull’azione di responsabilità contro gli ex amministratori
federico2022-05-11T10:13:22+02:0011 Maggio 2022 - 10:13|Categorie: in evidenza, Salumi|Tag: ferrarini, gsi|
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