Mosca (Russia) – “L’elemento più importante nelle statistiche sull’import è il calo del 19,1% dell’investimento più importante per un’economia: macchinari, attrezzature e componenti elettroniche, importazioni scese dai 36,9 miliardi del 2021 a 29,8. Considerando il rafforzamento delle sanzioni e le pressioni occidentali sui Paesi di transito, quest’anno c’è da aspettarsi ulteriori riduzioni per queste categorie”. L’analisi è del sito economico indipendente russo The Bell, dopo che il Paese, per la prima volta in molti mesi, ha diffuso dati (anche se parziali), sul commercio estero della Russia.
Lo riprende Il Sole 24 Ore, che sottolinea l’andamento record delle esportazioni russe in generale, con ricavi per 591,5 miliardi di dollari nel 2022 (+20% sul 2021) e un surplus commerciale di 332 miliardi, superiore di 50 mld alle stime fatte a gennaio dalla Banca centrale russa. I combustibili minerali coprono il 65% dell’export russo (+42,8%, a 383,7 mld). Cresce del 109% anche l’export di nickel (5,8 mld) e del 54,3% quello di fertilizzanti (19,3 mld) e del 14,8% quello di prodotti agricoli (41,3 mld). Netto, invece, il crollo dell’import: -11,7%, a 259 miliardi.
