Roma – Il settore fieristico rischia di pagare un prezzo salatissimo a causa dello stop contenuto nel Dpcm del 24 ottobre. “Non riusciamo più a lavorare, perchè è impossibile programmare. Il nostro settore è fatto di pianificazione sul medio periodo, di vendita e allestimento degli spazi, di investimenti in promozione e marketing. Chiuderci per quattro settimane è come chiuderci per tre mesi”, spiega al Sole 24 Ore Antonio Bruzzone, direttore generale di Bologna Fiere. Gli fa eco Maurizio Danese, presidente di Aefi (Associazione enti fieristici italiani): “Chiediamo finanziamenti a fondo perduto, per ripianare le perdite delle società fieristiche e degli organizzatori, e per ripagare le spese sostenute per adeguare i quartieri. Serve un fondo di almeno 400 milioni. E’ urgente mettersi attorno a un tavolo”. Antonio Cellie, Ceo Fiere di Parma, aggiunge: “Non siamo nelle condizioni di poter garantire nemmeno i convegni in programma a dicembre”.
Danese (Aefi): “Serve un fondo di 400 milioni, il Governo ci dica se il settore è strategico”
Post correlati
L’effetto “sorpresa” guida la crescita della Private label. Gli highlights di PLMA 2025
23 Maggio 2025 - 12:03
Si è conclusa l’ottava edizione di Tuttopizza, la prima in collaborazione con Sial Network
22 Maggio 2025 - 14:33
Despar: due riconoscimenti ai ‘Plma’s 2025 International Salute to Excellence Awards’
20 Maggio 2025 - 16:07
Fiere di Parma: nel 2024 crescono fatturato (47 milioni) ed Ebitda (12 milioni)
20 Maggio 2025 - 11:04