Novara – “Sono amareggiato e preoccupato per le scelte dell’attuale amministrazione Usa, un Paese a cui siamo legati da una storica alleanza, ma anche da profondi legami di amicizia e culturali. […] In questo contesto la scelta di imporre dazi al 30%, addirittura contro il 20% ufficialmente annunciato lo scorso aprile, desta grande preoccupazione per le aziende italiane“. Con queste parole, Antonio Auricchio, presidente del Consorzio di tutela del formaggio Gorgonzola, ha commentato la recente introduzione di dazi al 30% sulle merci europee da parte dell’amministrazione Usa.
Per il Gorgonzola Dop, il mercato statunitense vale oltre 3 milioni di euro con 387 tonnellate di prodotto esportate ogni anno. Considerando un prezzo medio al chilo di 10,00 euro, il Consorzio fa sapere che il Gorgonzola arriverà dunque a costare ai consumatori americani circa il doppio del prezzo odierno.
“Ci viene detto che l’unico modo per evitare i dazi è quello di andare a produrre in Usa”, aggiunge Auricchio, “ma i nostri prodotti agroalimentari Dop e Igp sono, per loro stessa natura, legati ai territori dove nasce la materia prima quindi non si tratta di delocalizzare, ma di cancellare le nostre produzioni e tradizioni. È possibile che un Paese alleato ci chieda questo? A questo punto è fondamentale che le nostre istituzioni sostengano convintamente e con tutta la forza possibile, una trattativa unitaria da parte dell’Unione Europea. Solo uniti possiamo avere la forza di contrastare il colosso americano e la politica aggressiva dell’attuale amministrazione Trump”.