Milano – Lactalis Italia vanta una quota del 16% dell’export caseario nazionale e oltre 106mila tonnellate di formaggi distribuiti in 112 Paesi per un fatturato di oltre 700 milioni di euro. Il 2024 ha segnato un record storico per l’export caseario italiano, con oltre 658mila tonnellate esportate (+10,7% vs 2023) e un valore che supera i 5,4 miliardi di euro. Per il 2025 Lactalis Italia prevede un piano che ammonta a oltre 68 milioni di euro. “Particolare attenzione”, spiega una nota, “è dedicata allo sviluppo di nuovi prodotti pensati per i consumatori non solo italiani, ma anche internazionali, come il un particolare formato di Parmigiano Reggiano a brand Galbani studiato per il mercato statunitense o soluzioni innovative come la crema Tiramisù in pouch e la mozzarella con infusione all’origano per la Francia e l’Europa. L’obiettivo è coniugare tradizione e modernità, portando l’eccellenza casearia italiana sulle tavole di tutto il mondo”.
Mauro Frantellizzi, direttore export di Lactalis Italia, sottolinea: “La situazione è chiara: da oggi i formaggi duri saranno soggetti a un dazio complessivo del 35%, sommando il 15% già esistente a un ulteriore 20%, mentre la mozzarella affronterà un dazio totale del 30%. Un incremento significativo, che rischia di frenare una crescita finora molto positiva. Basti pensare che il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano hanno chiuso il 2024 negli Stati Uniti con quasi 20mila tonnellate esportate, segnando un aumento del 10,3% rispetto all’anno precedente. Con questi nuovi dazi, prevediamo un rallentamento, soprattutto per i formaggi duri, e questo ci preoccupa molto. L’introduzione di questi dazi porterà a un aumento del prezzo al consumatore, con possibili ripercussioni sulle vendite e dunque, in questo scenario, diventa ancora più fondamentale fare sistema tra produttori, istituzioni e aziende per difendere il Made in Italy e rivolgersi a mercati emergenti”.
“Nel 2025 investiremo 15 milioni di euro negli stabilimenti di Ambrosi e Castelli per continuare a valorizzare la tradizione casearia in strutture sempre più moderne e all’avanguardia”, dichiara Michele Fochi, general manager di Ambrosi e Nuova Castelli. “Il nostro impegno è garantire che i formaggi italiani preservino la loro qualità e autenticità. Per questo, continuiamo a investire nella filiera, nell’innovazione e nelle strategie di sviluppo, e anche e soprattutto sulle persone e sui casari, perché la manualità, esperienza e competenza si possano tramandare nel tempo. Solo così possiamo tutelare il prestigio del Made in Italy e affrontare con successo le sfide del mercato”.
In foto, da sinistra: Mauro Frantellizzi e Michele Fochi