Reggio Emilia – A poche ore dall’annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di dazi del 20% su tutti i prodotti provenienti dall’Ue, anche Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, è intervenuto commentando il fatto.
“Si tratta di una tariffa fissa su tutte le importazioni che colpisce anche il nostro prodotto. I dazi sul nostro prodotto passano quindi dal 15% al 35%“, spiega Bertinelli, che, in una nota ufficiale, si mostra però fiducioso. “Di certo la notizia non ci rende felici”, dichiara, “ma il Parmigiano Reggiano è un prodotto premium e l’aumento del prezzo non porta automaticamente ad una riduzione dei consumi. Lavoreremo per cercare con la via negoziale di fare capire per quale motivo non ha senso applicare dazi a un prodotto come il nostro che non è in reale concorrenza con i parmesan americani. Ci rimboccheremo le maniche per sostenere la domanda in quello che è il nostro primo mercato estero e che rappresenta oggi il 22,5% della quota export totale”. Il Parmigiano Reggiano, infatti, copre circa il 7% del mercato americano dei formaggi duri e viene venduto a un prezzo più che doppio rispetto a quello dei parmesan locali.
Bertinelli, inoltre, ricorda che “nel 2019, quando Trump introdusse tariffe aggiuntive pari al 25%, il Parmigiano Reggiano fu il prodotto più colpito con un incremento del prezzo a scaffale dai 40 ai 45 dollari al chilo. Fortunatamente i dazi sono poi stati sospesi il 6 marzo del 2021 e non ci hanno creato problemi in termini di vendite. Gli americani hanno continuato a sceglierci anche quando il prezzo è aumentato. Negli Stati Uniti chi compra il Parmigiano Reggiano fa una scelta consapevole”. E aggiunge: “Imporre dazi su un prodotto come il nostro aumenta solo il prezzo per i consumatori americani, senza proteggere realmente i produttori locali. È una scelta che danneggia tutti. Oggi, il vero nemico dei produttori di latte non sono le loro controparti estere, ma i prodotti che vengono chiamati ‘latte’ o ‘formaggio’ pur non avendo alcuno legame con terra e animali, come i cibi a fermentazione cellulare“.