Desenzano del Garda (Bs) – “Siamo sconcertati perché ogni qualvolta c’è tensione internazionale i formaggi di qualità vengono colpiti oltre misura”. Così Stefano Berni, direttore del Consorzio tutela Grana Padano, commenta l’introduzione di dazi aggiuntivi sui prodotti europei da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. E invita le istituzioni italiane ed europee ad “attivarsi immediatamente per contrastare questo contraccolpo, adottando tutte le misure necessarie a tutelare le esportazioni dei prodotti colpiti da questi dazi ingiustificati e per noi assai penalizzanti”. Con 215mila forme esportate e una crescita del 10,53% rispetto al 2023, infatti, gli Stati Uniti hanno rappresentato nel 2024 il terzo mercato per il Grana Padano Dop.
In una nota del Consorzio di tutela, inoltre, Stefano Berni spiega che “finora, su ogni forma di Grana Padano esportata negli Stati Uniti era applicato un dazio pari al 15% del valore fatturato per circa 2,40€ al kg. Con l’aumento del 20%, il prelievo allo sbarco in Usa salirà a quasi 6 euro al kg al consumo”. Inoltre “il dazio all’ingresso in Ue di formaggi americani è di circa 1,8€ al kg, quindi inferiore a quanto noi da sempre paghiamo, e con i nuovi dazi diventerebbe appena 1/3 di quanto noi dovremo pagare da oggi in poi”.
Secondo Berni, infine, “questa misura favorirà soprattutto la diffusione negli Usa di prodotti Italian sounding, che sfruttano nomi e suggestioni della tradizione italiana senza offrire le stesse garanzie di qualità e autenticità”. “La scelta di Trump”, conclude il presidente del Consorzio Grana Padano, “è un pesante danno per noi e un grave errore che penalizza i consumatori americani, che pagheranno di più incidendo quindi anche sulla loro inflazione”.