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Dazi Usa, la Casa Bianca deposita un documento alla Corte suprema. Prossima udienza il 5 novembre

2025-09-24T11:17:29+02:0024 Settembre 2025 - 11:17|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , |

Washington (Usa) – Il presidente americano Donald Trump possiede sia l’autorità statutaria che quella costituzionale, ai sensi di una legge del 1977 sui poteri d’emergenza, per imporre dazi doganali estesi ai partner commerciali degli Stati Uniti al fine di affrontare il deficit commerciale nazionale e frenare il traffico di droga da Canada, Cina e Messico: è quanto riporta il documento di 49 pagine presentato dal governo alla Corte suprema il 19 settembre, si legge su Supply Chain Dive.

E’ il primo passo di una battaglia legale davanti alla Corte suprema (leggi qui), che vede l’amministrazione Trump opposta a sette imprese e dodici Stati. Queste parti, che in precedenza avevano ottenuto sentenze favorevoli nei tribunali inferiori, sostengono che il presidente abbia ecceduto la propria autorità imponendo dazi di importo e durata illimitati ai sensi dell’International Emergency Economic Powers Act (Ieepa). I querelanti sono il risultato della decisione della Corte Suprema di consolidare tre cause simili contro i dazi compresi tra il 10% e il 50% annunciati da Trump il 2 aprile.

Il documento, guidato dal Solicitor General D. John Sauer, ha sostenuto che i tribunali inferiori hanno sbagliato nell’interpretare l’Ieepa, che le contestazioni all’autorità del presidente di dichiarare emergenze nazionali minacciano la sicurezza e l’autonomia economica degli Stati Uniti e che i tribunali dovrebbero riconoscere un’ampia discrezionalità alle azioni presidenziali in tempi di crisi nazionale.

“Il presidente Trump ha stabilito che i dazi sono lo strumento più adatto per affrontare le emergenze del deficit commerciale e del traffico di droga, e tali determinazioni meritano deferenza”, si legge nel documento.

“Se la Corte suprema stabilisse che il presidente può utilizzare l’Ieepa per imporre dazi, sarebbe la prima volta nella storia degli Stati Uniti che un presidente avrebbe la possibilità di imporre una tassa senza la previa approvazione del Congresso. Ciò rappresenterebbe un cambiamento profondo – e potenzialmente destabilizzante – nel modo in cui i tribunali affrontano il potere esecutivo”, ha spiegato Christopher Swift, partner della pratica di commercio internazionale e sicurezza nazionale di Foley & Lardner.

Il 20 ottobre è il termine stabilito per il deposito della memoria di risposta dei querelanti. La prossima udienza alla suprema corte americana è stata fissata il 5 novembre.

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