Roma – È passato in prima lettura al Senato il Ddl ‘Tutela Agroalimentare’ italiano. Il dispositivo composto da 15 articoli è stato approvato senza voti contrari: 80 favorevoli e 44 astenuti. Il testo di legge garantirà più trasparenza e sicurezza ai prodotti alimentari acquistati dagli italiani.
“Il testo di legge approvato oggi al Senato senza alcun voto contrario e con un consenso che va oltre i confini della maggioranza è particolarmente rilevante per la tutela del nostro sistema agroalimentare, per la tracciabilità e la sicurezza dei nostri prodotti e quindi per la salute delle persone che avranno sempre più elementi per conoscere quello che acquistano”, afferma il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. “Il nostro governo ha coraggiosamente portato avanti istanze che sono rimaste inascoltate da chi ci ha preceduti per troppo tempo. Oggi si fa un passo avanti per tutelare ancora di più il nostro sistema agroalimentare e i cittadini. Ringrazio i colleghi Senatori per il dibattito costruttivo avuto nelle Commissioni, le associazioni di categoria, le forze dell’ordine e tutti coloro che hanno contribuito al testo”.
Il testo di legge rafforza la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti lungo tutta la filiera. Vengono inseriti nel Codice penale meccanismi di deterrenza con l’introduzione di due reati e l’aggravante.
Reati:
– Frode alimentare per punire chi commercializza alimenti o bevande che, a sua conoscenza, non sono genuine o che provengano da luoghi diversi rispetto a quelli indicati. Prevista la reclusione da 2 mesi a un anno.
– Commercio di alimenti con segni mendaci per punire chi utilizza segni distintivi o indicazioni per indurre in errore il compratore sulla qualità o sulla quantità degli alimenti. Prevista la reclusione da 3 a 18 mesi.
Aggravanti:
– Aggravante di Agropirateria, quando l’attività illecita è realizzata in maniera organizzata e continuativa.
– Aggravante Quantità, qualora le quantità siano particolarmente rilevanti.
– Aggravante Biologico, qualora i prodotti siano commercializzati come Biologici ma non lo sono.
In questi tre casi le pene sono aumentate fino a 1/3.
In merito alla protezione delle Indicazioni geografiche, attività particolarmente rilevanti per l’economia agroalimentare e che secondo l’ultimo rapporto Ismea-Qualivita nel 2024 ha realizzato 20,7 miliardi di euro di fatturato di cui 12,3 miliardi di euro realizzati all’estero, il reato di contraffazione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine protetta già previsto dal nostro codice prevederà le sanzioni da 1 a 4 anni (prima era 2 anni) e multe da 10mila a 50.mila euro (prima fino a 20mila euro).
Viene introdotta inoltre la misura della confisca obbligatoria per i reati sopraindicati disponendo la confisca di prodotti, beni o cose oggetto o prodotto dei reati e dei beni utilizzati per commettere il reato stesso. È altresì introdotto l’obbligo per l’autorità giudiziaria di distribuire i prodotti sequestrati, ma commestibili, a enti territoriali o caritatevoli per destinarli a persone bisognose o animali abbandonati, nonché una più ampia “diversa destinazione prevista dalla legge”, ampliando le possibilità di destinazione dei prodotti.
Un’altra importante novità riguarda le sanzioni amministrative. Il provvedimento prevede una graduazione delle sanzioni in base alla gravità della violazione, con l’introduzione di misure più dissuasive legando gli importi al fatturato delle imprese coinvolte. In passato si verificava, ad esempio, che un piccolo imprenditore poteva vedersi applicare la stessa sanzione prevista per una multinazionale
Viene formalmente istituita la ‘Cabina di regia per i controlli amministrativi’, presieduta dal Ministro del Masaf e che vede la partecipazione, ai più alti livelli, delle istituzioni deputate ai controlli. Questa norma consentirà di rendere l’attività ispettiva più efficiente, di migliorare il tracciamento del cibo e di eliminare le duplicazioni delle azioni da parte delle Forze dell’Ordine.