Bologna – In Emilia Romagna, la situazione delle coltivazioni di pere è drammatica. I danni causati dalla cimice asiatica mettono a repentaglio la sopravvivenza dell’intera filiera produttiva. Lo conferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, durante la visita in campo alle aziende Mittermair Urban di Rovereto di Ostellato e Marchelli Erwin di Tresignana, nel ferrarese. La Regione ha già messo in campo risorse economiche e strategie per affrontare l’emergenza, come il recente bando da 250 mila euro che consente alle imprese di accedere a mutui e prestiti agevolati ed evitare crisi di liquidità. È necessario, però, un approccio integrato con Europa e Governo, come spiegato in un comunicato della Regione. In primo luogo, c’è la richiesta di permettere una maggiorazione della dotazione delle Ocm (Organizzazione comune del mercato) per la creazione di fondi mutualistici per compensare i danni del crescente numero di patologie che affliggono l’ortofrutta. In secondo luogo, l’attivazione di progetti di ricerca dedicati alle strategie di contrasto e di coesistenza con la cimice. Per quanto riguarda l’Italia, invece, la scorsa settimana è stata chiesta al Mipaaft l’attivazione di un piano nazionale straordinario e di sveltire l’emanazione del decreto attuativo per avere l’autorizzazione al lancio e alla diffusione della vespa Samurai.
Emergenza cimice asiatica: le mosse dell’Emilia Romagna
RepartoGrafico2019-09-17T14:17:13+02:0017 Settembre 2019 - 14:17|Categorie: Mercato, Ortofrutta|Tag: cimice asiatica, Emilia Romagna|
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