Teheran (Iran) – All’interno dei libri pubblicati dalla Repubblica islamica iraniana non potrà più essere usata la parola “vino”, così come il nome di alcuni animali e di diversi presidenti stranieri. A renderlo noto è Mohammad Selgi, a capo del dipartimento editoria per il ministero della Cultura iraniano: “Quando vengono registrati nuovi libri (presso il ministero, ndr), il nostro staff deve prima leggerli pagina per pagina per accertare che non richiedano alcuna modifica editoriale in linea con la promozione dei principi della rivoluzione islamica, per affrontare efficacemente l’offensiva culturale dell’Occidente e per censurare qualsiasi insulto contro i profeti”, riporta il Telegraph. In questo modo l’Iran conta di obbedire all’ordine dell’ayatollah Ali Khamenei (foto), che ha chiesto al ministero della Cultura di “concentrarsi sulla produzione di libri, film e video-game attraenti, e anche sullo sviluppo di giochi istruttivi per contrastare l’invasione culturale occidentale che cerca di distruggere l’identità islamica dell’Iran”.
ESTERI
Bandito dai libri iraniani l’uso della parola “vino” e il nome di alcuni animali
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