Castiglione di Sicilia (Ct) – “Si va verso un ottimo raccolto, vicino ai livelli del 2022 e quindi ben diverso dai volumi dello scorso anno che a causa della peronospora e ai successivi picchi di calore avevano accusato un -42,5%. Sull’Etna le vigne vecchie di montagna hanno dimostrato uno straordinario adattamento, attingendo in profondità alle riserve d’acqua; le piogge di fine agosto e inizio settembre hanno poi fatto il resto. La vendemmia parte quindi sotto i migliori auspici ed è probabilmente un unicum in Sicilia, fortemente provata dalla crisi idrica”. Così il presidente del Consorzio Etna Doc, Francesco Cambria commenta, alla vigilia degli Etna Days (Picciolo Etna Resort a Castiglione di Sicilia, 12-14 settembre), le stime della prossima vendemmia, che coinvolgerà le 440 aziende della denominazione, già iniziata per le uve base spumante e che entrerà nel vivo e partire dalla terza settimana di settembre.
Il Consorzio stima un raccolto previsto attorno agli 80 mila di quintali (circa il 35/40% di uve a bacca bianca e il rimanente a bacca rossa) e un potenziale rivendicabile a oltre 55 mila ettolitri. Sul piano volumico il raccolto si prevede in crescita di circa il 60% rispetto al 2023.
(In foto: Francesco Cambria)