Fairtrade festeggia i 30 anni. Dalla parte giusta

2024-06-06T14:33:05+02:006 Giugno 2024 - 14:33|Categorie: in evidenza, Mercato, Retail|Tag: , |

Di Giulio Rubinelli

Fairtrade compie 30 anni, sono stati anni in parte difficili e in parte felici per i risultati raggiunti.

Dice il direttore generale Paolo Pastore: “Lo scopo, gli obiettivi, rimangono gli stessi. Abbiamo introdotto elementi importanti di cambiamento del mercato. Il prezzo e il costo di un bene che troviamo sulla nostra tavola ogni giorno, non può andare a danno e impoverimento della terra e delle persone che la lavorano”.

Dal bilancio sociale si ricava che:

Le Settimane Fairtrade

Le Settimane Fairtrade nel 2023 hanno raggiunto l’edizione numero 19. Nate con l’obiettivo di coinvolgere il settore della Grande distribuzione, hanno visto la partecipazione di Aldi, Carrefour, Coop, Lidl, Mercatò, Pam Panorama a cui si è aggiunta IN’S, che per la prima volta ha supportato la nostra iniziativa di ottobre.

La campagna prevede da parte delle insegne un piano promozionale trasversale ed esteso dove i prodotti Fairtrade sono spesso scontati e dove comunque viene evidenziata la loro presenza a scaffale. Noi le supportiamo attraverso approfondimenti sulle storie dei nostri agricoltori e sull’impatto del consumo di questi prodotti sulle loro vite e sulle comunità.

La campagna di comunicazione si declina sui social media, attraverso video e post di approfondimento, e una campagna di advertising su Meta e Google, oltre all’invio di newsletter e all’attività di ufficio stampa.

Prodotti finiti certificati Fairtrade

Nella lettura dei dati di vendita dei prodotti certificati Fairtrade sono necessarie alcune premesse: la più ovvia, ma non sempre scontata, è che i numeri riportati in tabella non si riferiscono alle vendite dirette di Fairtrade Italia, bensì a quelle effettuate dalle aziende partner o licenziatarie del marchio nei canali retail e Horeca. Inoltre, bisogna distinguere fra le vendite di prodotti finiti certificati e le materie prime. Solo una parte dei prodotti finiti è infatti 100% Fairtrade, come nel caso delle banane. Altri contengono solo una parte di ingredienti Fairtrade: pensiamo ad una tavoletta di cioccolato al latte in cui solo cacao, zucchero e vaniglia possono essere Fairtrade, ma non il latte per cui non esiste uno standard di prodotto. Dall’insieme dei prodotti finiti si ricava una stima per difetto, a causa di perdite e sfridi, dei volumi venduti. Si tratta di un dato molto importante perché rappresenta di fatto le quantità effettivamente vendute dalle organizzazioni di agricoltori per cui hanno ricevuto il Prezzo Minimo, o il prezzo di mercato se più alto, e il Premio Fairtrade.

L’andamento delle vendite dei prodotti finiti influenza ovviamente i volumi delle materie prime ma, come vedremo, a causa dei diversi mix di ingredienti non sempre la contrazione o l’aumento dei primi si traduce in un corrispondente trend delle seconde. L’ultima premessa riguarda l’eterogeneità delle categorie di prodotto che vanno per esempio dalle banane all’oro e che quindi possono rendere complessa una chiave di lettura univoca dell’andamento di Fairtrade nel mercato.

Se scendiamo invece nell’analisi delle vendite di prodotti finiti in Italia nel 2023, si può osservare come la generalizzata diminuzione dei volumi del mercato dovuta alla forte inflazione abbia penalizzato anche alcune categorie di prodotti Fairtrade, come ad esempio cioccolato e prodotti da forno (23.134 t, -10%), dessert e ricorrenze (3.899 t, -5%). L’andamento sembra comunque contingente: lo scorso anno in questi comparti sono state sviluppate 90 nuove referenze che mostreranno appieno i loro effetti nel corso del 2024. Più sostenuta è la perdita nei gelati (2.563 t, -35%) a causa della revisione dell’assortimento di alcuni partner, ma anche in questo caso l’estate del 2024 dovrebbe vedere un recupero pieno dei volumi.

Sono invece stabili le vendite delle creme spalmabili (439 t) e in aumento quelle del cacao in polvere (202 t, +8%). Zucchero e dolcificanti (3.523 t) segnano una flessione del 3% concentrata principalmente nella prima parte dell’anno, mentre caffè e tè (805 t) mostrano una contrazione del 5%. Buona invece la performance dei cereali, in particolare il riso, che segna il miglior dato storico a volume con oltre 500 mila kg e una crescita del 58%. Per importanza di volumi spicca in positivo il risultato delle banane con un aumento dell’8% pari a circa 14.300 tonnellate, mentre il resto della frutta fresca si assesta sulle 530 tonnellate (-19%) e la frutta secca sulle 122 tonnellate (+4%). Nei prodotti minori è interessante l’andamento delle spezie (74 t, +39%).

Infine nelle categorie non food dopo una forte crescita nel 2022 i fiori rallentano nel 2023 (8.155.254 steli, -10%), mentre il cotone vede una crescita dell’1% del numero di pezzi (2.095.043) che si traduce in un più sostanziale aumento pari al 9% della materia prima utilizzata.

 

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