FALLIMENTO WIND JET
Calcio, hard discount e ristorazione: i molti business di Antonino Pulvirenti

2012-08-17T12:03:59+01:0017 Agosto 2012 - 12:02|Categorie: Retail|Tag: |

Belpasso (CT) – Cosa c’entra il fallimento della compagnia aerea Wind Jet con l’alimentare? C’entra, eccome se c’entra. Il patron è infatti Antonino Pulvirenti, eclettico personaggio che ha fatto la sua fortuna iniziando proprio nel comparto della distribuzione. Nato nel 1962, Pulvirenti inizia la sua attività imprenditoriale a Belpasso, in provincia di Catania, dove apre un supermercato e acquista la locale squadra di calcio. Nel giro di pochi anni il business si amplia notevolmente. Nel 1999 vende il Belpasso e acquista l’Acireale calcio. Solo cinque anni dopo arriva a possedere, tramite la società Meridi S.r.l., ben 85 punti vendita del marchio Fortè discount tra le province di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani (attualmente conta anche 12 affiliati). Ma Pulvirenti non si accontenta e acquista anche due alberghi di lusso della catena Platinum Resorts & Hotels a Mazzarò (Taormina) e fonda la società di ristorazione Sorsy e Morsy, che vanta tre ristoranti ubicati a Palermo, Catania e Caltanissetta. Nel frattempo – e più precisamente nel 2003 – mette in piedi una propria compagnia aerea, la Wind Jet appunto, con ben 12 airbus in leasing. E vende l’Acireale per acquistare il Catania calcio dalla famiglia Gaucci travolta dai debiti. Tutti possedimenti che fanno capo alla holding Uda Finaria S.p.A., di cui Pulvirenti detiene la maggioranza. Sempre nel 2006, apre un’azienda chimica nell’area dell’ex petrolchimico di Gela, dove produce detersivi per fare economie di scala con gli esercizi commerciali. Negli anni seguenti, tramite la catena Platinum resorts, rileva poi altre due strutture, l’Hotel Fenice a Belpasso e l’Etna golf alle pendici del vulcano. Business disparati dunque. Per limitare i rischi. Ma qualcosa inizia ad andare storto. Dal bilancio 2010 della compagnia aerea – consultato dall’agenzia di stampa Radiocor –  emerge che l’azionista Antonino Pulvirenti aveva venduto nel 2009 per 10 milioni alla compagnia aerea il marchio Wind Jet detenuto attraverso la Meridi, a sua volta azionista con il 37,5% del vettore aereo (il resto fa capo a Finaria). Wind Jet, sebbene avesse chiuso alcuni dei bilanci degli anni precedenti in utile, non sarebbe stata però nelle condizioni di sostenere quell’ulteriore costo, tanto che Meridi decide di dilazionare i crediti. Un passo non sufficiente per salvare la compagnia aerea, che nel 2011 ha chiuso con una perdita intorno ai 10 milioni di euro, continuando ad accumulare debiti, anche a causa della difficile situazione del mercato. Ad aprile 2012, cioè all’inizio delle trattative di vendita con Alitalia, la compagnia fa rilevare debiti per ben 180 milioni di euro. Torniamo ad oggi. Il destino della Wind Jet sembra ormai segnato. Le voci che si rincorrono parlano di un probabile commissariamento, dopo l’insuccesso delle trattive con il colosso italiano. Ma sono in molti a domandarsi se, come e quando questa vicenda possa coinvolgere anche le altre società del gruppo. A un giornalista del Corriere della Sera che ha domandato a Pulvirenti che senso avesse, in questa situazione, rinnovare il contratto a Pablo Barrientos, delizioso attaccante argentino in forza al Catania per un importo di 500mila euro, l’imprenditore ha così risposto: “E’ normale. Sono due società per azioni diverse, hanno vite e destini separati”. Già: vita e destino. Sembra un romanzo di Grossman. Speriamo nel lieto fine. (AF)

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