Parigi (Francia) – Negli anni scorsi, in più occasioni Carrefour è stata oggetto del desiderio di alcuni gruppi come Couche-Tard o Auchan, ma il governo francese ha sempre bloccato qualunque manovra in questa direzione. Ciò non vuol dire che in futuro non possano essere cedute le attività in determinati Paesi, come suggerisce un lungo articolo apparso sul Financial Times il 7 novembre, a firma Adrienne Klasa e Arash Massoudi.
“La vendita di mercati non strategici”, si legge, “è una tattica che Carrefour ha già utilizzato in passato. Nel 2019 ha abbandonato la Cina, che era in perdita, come parte di una strategia di consolidamento globale dopo un periodo di rapida espansione che ha messo a dura prova le risorse dell’azienda. Ha anche venduto Taiwan nel 2022 e ha abbandonato la Colombia nel 2012”.”È sensato ridurre l’attività di base quando gli affari sono difficili”, ha dichiarato al quotidiano Cedric Lecasble, analista di Stifel.
Più nel dettaglio, Spagna e Brasile sono entrambi mercati storicamente forti per Carrefour, quindi è improbabile che siano i principali candidati alla cessione. Tuttavia, per “mercati europei maturi e non core come l’Italia, il Belgio, la Romania o la Polonia potrebbe avere un senso. La soluzione più radicale sarebbe la vendita, ad esempio a gruppi di private equity. Sebbene l’opzione sia stata ventilata dai consulenti nel corso degli anni, l’idea è irta di difficoltà”, continua il Financial Times. Al momento, sempre da quanto risulta al quotidiano, “persone vicine all’azienda insistono sul fatto che è una strategia non in discussione”. Tra gli azionisti e gli operatori del settore, il Ceo Alexandre Bompard è considerato il negoziatore ideale per portare a compimento piani del genere.