Forum Ambrosetti (5)/De Molli: “Le eccellenze made in Italy piacciono. Ma l’export non regge il confronto con i competitor europei”

2021-06-09T11:53:32+02:009 Giugno 2021 - 10:06|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , |

Bormio (So) – Durante il digital forum di Bormio, organizzato da The European House – Ambrosetti e svoltosi il 4 e il 5 giugno, sono stati presentati i dati del comparto agroalimentare italiano. A presentare le stime elaborate è Valerio De Molli, managing partner e amministratore delegato del Gruppo. In tempo di pandemia le imprese agroalimentari del Bel Paese hanno realizzato 208 milioni di euro di fatturato. L’export raggiunge una cifra record, pari a 46,1 miliardi di euro. Il settore coinvolge 1,4 milioni di lavoratori e circa 1,2 imprese. L’agroalimentare rappresenta il primo settore industriale in Italia per valore aggiunto generato (64,1 miliardi di euro). Lo Stivale, inoltre, è il secondo paese europeo per quota del settore agroalimentare sul Pil (3,8%), preceduto solo dalla Spagna (4%). La percentuale nazionale supera quella francese (3%) e quella tedesca (2,1%). Per quanto riguarda il fronte delle esportazioni, i dati si confermano positivi. È la prima volta negli ultimi 10 anni che il comparto registra un surplus del saldo commerciale, superiore a tre miliardi. Ma in confronto agli altri competitor europei, l’Italia ha ancora molta strada da fare. I 46,1 miliardi di euro derivanti dalle esportazioni agroalimentari italiane si scontrano con i 75,2 miliardi di euro della Germania, i 62,5 miliardi della Francia e i 54,8 miliardi della Spagna. Si temono, poi, gli effetti collaterali della Brexit. Il Regno Unito, infatti, assorbe oltre il 12% delle esportazioni del settore. E già nei primi due mesi del 2021 l’export verso la Gb rileva contrazioni pari al 15%.

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