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Forum del largo consumo (3) / Mutti (Centromarca): “Siamo chiamati a lavorare non per comparti, ma come una filiera”

2025-10-15T16:12:40+02:0015 Ottobre 2025 - 16:12|Categorie: Mercato|Tag: , , |

Roma – Intervenendo al Forum del largo consumo, il presidente di Centromarca Francesco Mutti si è soffermato sulle ragioni di fondo che hanno motivato l’associazione a lavorare a un nuovo modello di interlocuzione e proposizione nei confronti della politica.

“Quando pensiamo al mondo agricolo, al mondo industriale, a quello della logistica, a quello della distribuzione, pensiamo a dei mondi in cui ci sono tantissimi attori che ogni giorno devono dare il meglio di sé per provare a portare avanti la propria impresa. Questo lavoro ha portato ai nostri clienti una ricchezza importante per decine di anni, grazie a prodotti di sempre maggiore qualità. Questo ciclo storico purtroppo si è interrotto con la grande inflazione del 2022. Già con gli anni del Covid abbiamo avuto dei cambiamenti importanti, ma proprio a causa dell’impennata inflazionistica del 2022, oggi è nostro dovere come filiera andare a ripensare alcuni elementi, per trovare quegli spazi interstiziali, che esistono, di efficientamento e miglioramento della nostra filiera”.

Aggiunge il presidente: “Continuo a ripetere la parola filiera perché molto spesso, come in un bilancio, noi andiamo a leggere le nostre strisce di conto economico in modo verticale. Ogni tanto le dovremmo leggerle in modo orizzontale. Oggi non è più solamente il tempo della pressione competitiva, che si basava sul chiedere prezzi più bassi. Quello su cui dobbiamo lavorare è trovare quegli elementi precompetitivi che ci permettano di portare maggior valore. Lavorando non più singolarmente, per singoli comparti, per silos, ma provando a metterci insieme, per portare proposte normative al governo, naturalmente sapendo della ristrettezza delle risorse economiche. Dovranno quindi essere proposte normative quasi tutte a zero budget o comunque con budget molto contenuti, per riuscire a rimettere sempre di più nelle tasche dei cittadini quegli aumenti dei prezzi che si sono verificati a causa dell’incremento dei costi energetici e di conseguenza della già citata crescita della bolla inflazionistica”.

 

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