Fratelli Martini Secondo Luigi resta in mano alla famiglia Martini. Smentiti i rumors sull’ingresso di fondi di private equity

Cosano Belbo (Cn) – Con un avviso pubblicato il 17 agosto su Il Sole 24 Ore la Fratelli Martini Secondo Luigi, dal 1947 una delle più grandi aziende vinicole italiane a conduzione familiare, smentisce i rumors di un possibile ingresso nella società di operatori finanziari di private equity. Il riferimento è a un articolo pubblicato l’11 agosto dallo stesso Sole 24 Ore e intitolato: “Il Fondo Italiano guarda ai vini Fratelli Martini”, che recitava così: “I fondi di private equity studiano un ingresso nel capitale della Fratelli Martini […]. Sul dossier starebbe lavorando l’advisor Mediobanca, e tra i diversi potenziali interessati ci sarebbe una cordata formata dal Fondo Italiano d’Investimento assieme al club deal, Space Capital. Ma anche altri fondi sarebbero sul dossier”. L’azienda, nello smentire ufficialmente qualsiasi voce in tal senso, si dice saldamente in mano alla famiglia Martini “e mira a permanere con la propria peculiare e qualificante connotazione di azienda familiare”, recita l’avviso firmato dal presidente, Gianni Enrico Martini (foto). “Le due ultime generazioni della famiglia Martini sono attivamente presenti in azienda, costituendone tuttora il motore dell’attività di impresa nonché della definizione delle strategie aziendali in sede di gestione sia ordinaria, sia straordinaria”. E prosegue: “In tale solido contesto proprietario (e con il qualificante ausilio di Mediobanca Spa, oltre che di primari advisors strategici), la Fratelli Martini Secondo Luigi Spa – già riconosciuta come primario player del settore vinicolo in ambito internazionale – ha attualmente in corso lo studio e la definizione di un’articolata progettualità (industriale e commerciale) di medio termine finalizzata al consolidamento e allo sviluppo della propria attività in ambito sia domestico sia internazionale. La crescita esponenziale dei propri marchi leader ‘Canti’ e ‘Sant’Orsola’ e il proprio ruolo di leadership nel settore delle ‘white label’ consentono ora di prefigurare una nuova e ambiziosa progettualità di crescita”.

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