Genova, Esselunga rinuncia ad aprire al Palasport. In corsa Coop, Sogegross e Unes?

2025-11-11T09:55:38+01:0011 Novembre 2025 - 09:27|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , , , , , |

Genova – Esselunga non aprirà all’interno del Palasport di Genova, nonostante il lavoro preparatorio dei mesi scorsi e – addirittura – la comparsa delle prime lettere dell’insegna all’inizio di agosto (e subito tolte), come ha scritto il sito Genova24. L’inaugurazione avrebbe dovuto avvenire entro ottobre, ma la catena non ha più mostrato interesse ad aprire il nuovo pdv, secondo quanto riporta Il Secolo XIX.

Non sono note le motivazioni ufficiali da parte dell’insegna della famiglia Caprotti, che in città conta già su altri due store: viale Piave e San Benigno (via Francia). Forse hanno pesato le limitazioni della giunta comunale sull’area: al piano terra è presente un’area di circa 950 mq, che dovrebbe essere destinata alla vendita di prodotti alimentari, spiega il sito LiguriaDay, e poi ci sono 550mq per la vendita di altri beni. L’area più grande sarebbe incompatibile con i piani di Esselunga: dovrebbe essere destinata a produzioni ed eccellenze liguri. Ci sono norme meno rigide per il primo piano, dove però dovrebbero essere vendute categorie merceologiche come materiali sportivi o per la nautica, vista la collocazione sul mare del Palasport.

L’operazione del centro commerciale al Waterfront ci è apparsa da subito problematica sotto diversi profili“, ha commentato l’assessora al Commercio, Tizina Beghin. “Tuttavia, con responsabilità, ci siamo mossi per garantire, pur tra molte difficoltà, la tutela dei diversi interessi in gioco, privati e pubblici. […] Ovviamente non possiamo entrare nel merito delle scelte legittime di un operatore privato, se ritiene non più profittevole l’operazione, ma siamo certi che ci siano le condizioni per un nuovo ingresso, a breve, che possa creare nuovi posti di lavoro”.

Tra i possibili operatori in corsa per occupare lo spazio al Palasport, ci sarebbero Sogegross, molto presente in zona, Coop e anche Unes, ad oggi assente in Liguria. Naturalmente c’è anche un tema economico: secondo il sito Primocanale, “per acquisire i muri dell’area commerciale interessata alla vendita alimentare servirebbero tra i 30 e i 40 milioni di euro“.

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