Roma – L’occasione dell’intervista di ItaliaOggi a Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti, è il lancio del libro ‘Il cibo a pezzi‘, scritto a sei mani con il sondaggista Federico Weber e l’economista Felice Adinolfi. Nel lungo dialogo con Luigi Chiarello, il navigato Gesmundo affronta numerosi temi: tra questi i possibili dazi Usa, la nuova commissione Ue, il piano Mattei, la regolamentazione mondiale delle commodity, i cibi ultraprocessati, da laboratorio e le grandi multinazionali. A questo proposito, Gesmundo ha dichiarato: “Il simpatico [Bill] Gates e il suo infinito stuolo di ‘lobbisti’ che operano a livello governativo, intergovernativo, internazionale ecc sono un guaio. Vede, la Coldiretti si avvale a Bruxelles di un personale che non arriva alla dozzina di persone. Questo possiamo permetterci. Gates se ne può permettere migliaia e può contaminare una ventina di paesi africani per affidarsi alla sua fondazione”.
Sul fronte dei cibi ultraprocessati, Gesmundo spiega: “E’ il cuore dell’offerta delle multinazionali. E direi anche l’anticamera dei cibi da laboratorio. Sì, lo ripeto, dei cibi costruiti in laboratorio. Noi siamo in ‘fiero’ contrasto con questa roba che non riescono a dimostrare ‘faccia bene alla salute’. E su questo terreno noi faremo del nostro meglio”.
In merito invece a Elon Musk, Warren Buffet e Jeff Bezos, alfieri del capitalismo finanziario e delle big tech, Gesmundo si trincera dietro un “no comment”.