Roma – Parla chiaro Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura. Intervistato dal Sole 24 Ore, spiega: “Ai dazi di Trump bisogna rispondere con altri dazi, non c’è scelta. Gli agricoltori statunitensi hanno già il vantaggio competitivo derivante dal Farm bill, che assicura loro un budget due volte superiore al sostegno finanziario di cui godono gli imprenditori agricoli europei”. Giansanti aggiunge di essere “preoccupato dalla politica aggressiva del presidente indiano Modi”, perchè “sono i mercati globali a esprimere i prezzi e tendono a livellarli verso il basso. Nei negozi di Bruxelles l’uva che arriva dal Perù, nonostante le spese di trasporto, costa la metà di quella prodotta nella Ue: non c’è agricoltore, nè in Italia nè in Europa, che può reggere questi prezzi”.
Rispetto al Mercosur (leggi qui), Giansanti commenta: “I consumatori europei ci chiedono di innalzare il livello degli standard, invece così si punta solo sull’innalzamento produttivo, ma con livelli peggiorativi in termini di sicurezza alimentare, per esempio per quanto riguarda i livelli dei pesticidi. Siamo profondamente delusi e arrabbiati”.
Ha continuato Giansanti: “Incrementare la spinta produttiva deve essere la priorità. La bilancia commerciale dell’agricoltura italiana è negativa per 13 miliardi: vuol dire che questa politica europea fa produrre all’Italia meno di quello che le serve. Vuol dire che continuiamo a non produrre e a preferire l’importazione da fuori”.