Roma – Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e Mediterranea, chiarisce in un’intervista al Sole 24 Ore gli obiettivi dell’associazione costituita in gennaio con Unionfood. Il riferimento alle recenti polemiche, pur senza mai nominare Coldiretti, è chiarissimo. “Mediterranea non vuole dare la patente di prodotto italiano a quello che italiano non è, vogliamo solo aumentare l’efficienza del sistema e arrivare a produrre di più in Italia”, spiega. “Dispiace leggere polemiche di chi parla di Mediterranea senza sapere quali sono le sue finalità. […] Non è un progetto per far diventare italiano quello che italiano non è. Nasce al contrario, con l’obiettivo di diminuire progressivamente la quantità di materia prima estera presente oggi sul mercato nazionale per assenza di alternativa”, continua Giansanti.
Rispetto agli attacchi sulla presenza di multinazionali, il presidente sottolinea: “Partecipano al progetto Mediterranea solo le multinazionali che operano partendo da un prodotto ottenuto da un’azienda agricola italiana. I Paesi esteri ci interessano come potenziali mercati di vendita dei prodotti italiani, non come basi da cui rifornirsi di materie prime agricole”. Sull’etichetta a semaforo, inoltre, “Confagricoltura è stata l’unica associazione italiana che ha combattuto per vie legali il Nutriscore, facendo ricorso al garante della concorrenza e del mercato”.
Infine, Giansanti commenta la scarsa unitarietà del fronte associazionistico: “Se costruiamo un sistema di rappresentanze che litigano tutte le volte su quello che è l’attribuzione del valore aggiunto, non facciamo un buon servizio al Paese”.