Osaka (Giappone) – I rapporti commerciali tra Italia e Giappone si fanno sempre più stretti. Secondo l’Osservatorio Maeci (ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale), tra gennaio e agosto 2025 l’interscambio tra i due Paesi ha raggiunto 8,8 miliardi di euro (+7%).
Come riporta La Repubblica, l’export italiano verso Tokyo si è attestato a circa 5,62 miliardi di euro, a fronte di importazioni per 2,76 miliardi (fonte Istat), portando l’Italia ad essere il 13esimo fornitore del Giappone. Un quinto delle esportazioni riguarda prodotti tessili, abbigliamento e accessori, seguiti da alimentari e bevande, mezzi di trasporto, articoli farmaceutici e macchinari industriali. Tra i comparti emergenti: la cosmetica di fascia alta, i dispositivi biomedicali e l’automotive di lusso. L’agroalimentare, in particolare, prende sempre più piede, grazie all’accordo di libero scambio siglato tra Ue e Giappone nel 2019, che ha eliminato gran parte dei dazi doganali e semplificato le procedure di esportazione, consentendo in particolare l’ingresso nel Paese di vino, olio d’oliva e formaggi Dop.
Molte le iniziative bilaterali: il Japan Action Plan 2024-2027 è un documento che illustra gli obiettivi da perseguire insieme (tra cui il reperimento di materie prime critiche); l’Action paper firmato da Ita–Italian Trade Agency e Jetro–Japan External Trade Organization consolida l’impegno congiunto a promuovere la cooperazione economica tra i due mercati favorendo l’internazionalizzazione delle imprese.