Gruppo Lindt: 90 dipendenti Caffarel a rischio

2021-06-23T09:27:02+02:0023 Giugno 2021 - 09:27|Categorie: Dolci&Salati, in evidenza|Tag: , |

Kilchberg (Svizzera) – Tira una brutta aria in casa Caffarel, azienda del gruppo Lindt. Come scrive il Corriere della Sera, rischierebbero il posto 90 dipendenti  (tra operai e impiegati) della società con sede a Luserna San Giovanni, nel torinese. Spiega una portavoce dell’azienda: “Al momento Caffarel non è in grado di confermare i 90 esuberi. A causa delle perduranti difficoltà, aggravate dalla pandemia, abbiamo dovuto decidere di ottimizzare alcune strutture e processi interni. Lindt & Sprüngli sta esaminando tutte le soluzioni disponibili per rivitalizzare il marchio”. Intanto, a fronte di una richiesta di incontro dei sindacati, l’amministratore delegato di Caffarel, Benedict Riccabona, non si è presentato. Alla base dei dissidi ci sarebbe il fatto che Caffarel è soggetta ogni anno a “commissioni di management” e “commissioni per uso delle licenze” da versare per diversi milioni all’anno alla controllante Lindt. Le commissioni di management sono una tariffa oraria applicata dai dirigenti di Lindt per il loro tempo a colloquio con quelli di Caffarel, mentre le commissioni sulle licenze derivano dal fatto che Lindt ha acquisito la proprietà intellettuale dei prodotti Caffarel e si fa pagare per consentirle di produrli. Ma non è finita qui. Lindt Italia ha recentemente comprato S.T. Spa, la società che ne distribuiva i cioccolatini nei centri commerciali italiani. S.T. ha chiuso il 2020 con perdite per 949mila euro, secondo Cerved, con un patrimonio netto più che dimezzato in due anni. Per l’operazione, Lindt Italia ha pagato circa 12 milioni di euro. “Il titolare della S.T.”, spiega il Corriere, “era Edoardo Bulgheroni, di Varese. Presidente di Lindt Italia, che controlla Caffarel, è invece suo padre Antonio Bulgheroni. Il quale assicura: ‘Operazione limpida, corretta e trasparente'”.

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