I produttori di arance rosse chiedono incentivi al governo

2019-07-15T16:13:20+01:0015 Luglio 2019 - 16:13|Categorie: Ortofrutta|Tag: |

Palermo – In Sicilia, il terreno coltivato ad arance è diminuito del 30% solo negli ultimi 15 anni. Quello dei mandarini del 18%, mentre quello dei limoni è drammaticamente dimezzato. Complici l’aumento delle temperature, che ha inoltre permesso il boom delle coltivazioni di frutta tropicale (leggi qui), e la diffusione del virus tristeza, che ha flagellato gli agrumeti. Lo riporta oggi L’Economia del Corriere della Sera. E se da un lato è sempre più apprezzato l’avocado made in Sicily, dall’altro la richiesta dall’estero di arance rosse Igp aumenta. Non solo in Svezia, Germania e Gran Bretagna, anche in Francia e Svizzera. Per questo motivo, le imprese sicule chiedono al governo aiuti economici per piantare nuovi agrumi: è richiesto “un piano agricolo nazionale che preveda incentivi di 16mila euro per ettaro per estirpare le vecchie piante di agrumeti e piantarne di nuove. Un sistema simile lo ha adottato la Spagna con successo”, come spiegato da Selvaggi, presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp. L’agrume è inoltre tutelato dal progetto Rouge (Red Oramge Upgrading Green Economy), che consente di sapere tutto sulla filiera semplicmente scansionando il bollino Igp presente su ogni cassetta o retina di arance.

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