Mantova – Si è tenuta ieri, presso la sede mantovana del Consorzio Latterie Virgilio, una riunione dei gruppi merceologici di Assocaseari, l’associazione nazionale del commercio di prodotti lattiero caseari. Per l’occasione, Emanuela Denti di Assocaseari ha illustrato gli ultimi dati presentati al meeting di Eucolait, omologa europea dell’associazione, di fine settembre. Vediamone i punti principali.
Le ultime rilevazioni consegnano uno scenario mondiale in cui i costi degli input (petrolio, gas, gas naturale, olio di palma e grano) si sono ridotti, pur rimanendo più alti della norma. L’inflazione risulta inoltre rallentata, anche se ormai i consumi sono cambiati: più private-label, più promozioni, meno prodotti biologici. I volumi al retail stanno leggermente recuperando, ma i consumi fuori casa calano in seguito all’aumento dei prezzi.
Veniamo dunque alla produzione di latte, che nel mondo risulta modesta e lontana da quella del 2023. Il 2024 era iniziato con una crescita della raccolta di latte dovuta alle buone condizioni meteorologiche in molte regioni. Da luglio, invece, si è registrato un peggioramento. In particolare, per quanto riguarda lo scenario europeo, sono emerse alcune criticità legate alla diffusione del virus della blue tongue e della mancanza di adeguati vaccini, oltre che al cambiamento climatico. Le temperature più elevate, infatti, hanno fatto sì che la raccolta di latte sia stata ridotta e che la qualità dei mangimi fosse più scarsa. In generale, poi, nel Vecchio Continente si continua a registrare un calo delle mandrie.
Quanto alla trasformazione del latte, in Europa si registra un calo della produzione di burro e polveri, mentre è cresciuta quella di formaggio. I prezzi dei prodotti caseari sono sempre più alti, l’export è quindi stagnante in Ue. Comunque aumentano le spedizioni verso Usa e Svizzera, risultano inferiori invece in Uk, Giappone e Corea del Sud. Si è rilevata una leggera risalita del latte alimentare.
Il burro rappresenta un capitolo a sé: i prezzi sono in costante crescita vista la scarsa disponibilità di latte e di materia grassa in Ue. Si è registrato un calo produttivo, in realtà, in tutto il mondo. Fanno eccezione i soli Stati Uniti. Di conseguenza gli scambi a livello mondiale si sono notevolmente contratti.
Vale la pena soffermarsi brevemente sulla Cina, che sta aumentando le proprie produzioni di latte, con un conseguenze calo delle importazioni di polveri e siero. Rimane stabile comunque l’import di burro e formaggi.
In conclusione, si osserva che i prezzi dei prodotti lattiero caseari risultano alti in tutto il mondo, con l’Europa che si colloca perfino al di sopra della media.
In seguito alla presentazione dei dati Eucolait, Luigi Antonio Ferraro di Cerved ha presentato alcuni dati e trend sul settore lattiero caseario italiano, con un focus sull’export di formaggi.
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