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Il Parco del Ticino vuole rilanciare il formaggio giallo: “fa bene e tutela il territorio”

2023-06-08T12:03:42+02:008 Giugno 2023 - 12:00|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , |

Abbiategrasso (Mi) – L’ente Parco del Ticino è alla ricerca di aziende agricole e caseifici per rilanciare la produzione di formaggio giallo. Una colorazione che si ottiene grazie all’alimentazione delle mucche con erba fresca e marcite, come riportano Prima Milano Ovest e TicinoNotizie.

Il comportamento dei consumatori, che preferiscono acquistare al supermercato dei formaggi bianchi e candidi, ha portato i produttori di latte della pianura ad alimentare le vacche con mais e mangimi a base di soia e cereali. Infatti i prati e le marcite del Ticino, con erbe ricche di pigmenti caroteni e antociani, portano il latte ad avere una colorazione giallognola: per questo molto spesso veniva rifiutato dai caseifici. Claudio De Paola, direttore del Parco del Ticino, sostiene che bisogna “riflettere sulla responsabilità che abbiamo come consumatori”. E continua: “È sempre più necessario rivalutare una parte del nostro passato agricolo, spesso capace di coniugare produttività e sostenibilità”.

E sembra che il formaggio giallo porti anche a dei benefici per la salute. Diversi studi dell’Università di Torino (Dipartimento Disafa della facoltà di Agraria) hanno osservato come l’inserimento nella razione alimentare delle vacche da latte di foraggi prativi verdi porti il latte e i suoi derivati ad avere un profilo di acidi grassi insaturi sani, omega-3, Cla, vitamine A ed E, anticolesterolici e antiossidanti.

Silvia Bernini, consigliere delegato all’Agricoltura del Parco, lancia un messaggio: “Cerchiamo un caseificio nel territorio del Parco o nelle immediate vicinanze, disponibile a lavorare il latte di queste aziende per produrre un formaggio giallo, dove l’erba verde torna ad essere protagonista. È nostro interesse anche investire in questa filiera corta, perché questo vuol dire aumentare la superficie prativa da cui ottenere i foraggi verdi e quindi migliorare la biodiversità e la tutela dei nostri suoli, riducendo le emissioni di CO2 e l’impatto dell’attività agricola sulle componenti naturali e sul clima che cambia”.

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