Roma – I possibili dazi americani stanno per ora determinando un anomalo quanto previsto boom nell’export di vino italiano. Secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv), l’ultimo bimestre 2024 si è chiuso infatti con un exploit di crescita del 20% e del 21%, rispettivamente a volume e valore, rispetto al pari periodo dell’anno precedente. Un anticipo di mercato, con ordini in transito mai registrati prima da parte degli importatori statunitensi, che fanno lievitare a +10% (a oltre 1,9 miliardi di euro) la crescita a valore per tutto il 2024. Nel mese di dicembre, a differenza di novembre quando il balzo fu legato alla domanda di spumanti, sono i fermi imbottigliati a crescere, con un tendenziale a +21% a volume e +34% a valore.
Paolo Castelletti, segretario generale Uiv, ha commentato il dato: “L’analisi delle performance enologiche negli Usa non può non tenere conto di un mercato commercialmente dopato dallo spauracchio dazi. Nei prossimi mesi si presenterà il conto a prescindere dalle eventuali nuove tariffe, perché i consumi interni dimostrano una forte inversione di tendenza negli Usa, in calo nei volumi del 7% per il secondo anno consecutivo, con l’Italia a -4,4%”.