Milano – Il Polo del Gusto, gruppo presieduto da Riccardo Illy che riunisce marchi d’eccellenza dal mondo food&beverage, punta ora sul tè con il marchio Dammann Frères. Sarà operativo entro fine anno il nuovo stabilimento da 36 milioni a Dreux, vicino a Parigi, che permetterà all’azienda di raddoppiare la produzione di tè. “Il fatturato (di Dammann Frères, ndr) è salito del 7% e quest’anno pensiamo di superare i 50 milioni, dai 44 del 2023. L’utile è cresciuto del 40%”, sottolinea Riccardo Illy in un’intervista pubblicata da Corriere della Sera. Nel 2024 l’azienda del tè ha aperto boutique a Torino, Osaka (Giappone), Digione (Francia) e ha chiuso un accordo commerciale con la Tour Eiffel, dove il te servito in esclusiva è Dammann e c’è una collezione dedicata.
Secondo le stime interne riportate dal quotidiano, il Polo del Gusto ha chiuso lo scorso bilancio con ricavi aggregati in aumento del 10% a circa 126 milioni. La gran parte del giro d’affari viene dal te di Dammann Frères (47,5 milioni di euro), Domori (cioccolato) segna un giro d’affari di 30 milioni, Prestat (Praline) di 8,6 milioni, Achillea (marmellate) di 3,8, Pintaudi (pasticceria) di 1,4. C’è poi la partecipata Agrimontana (succhi di frutta) di cui il Polo del Gusto detiene il 40%; mentre la quota di Fgel Bonetti (gelaterie) è stata venduta a Rrem, società di gestione della quale però lo stesso Polo ha il 20%. “Il risultato del bilancio 2024 è soddisfacente”, spiega Illy, “Dammann Frères, Pintaudi e Achillea sono andati molto bene. La criticità c’è stata su Dimori per il prezzo del cacao quintuplicato in un anno e mezzo, ma prevediamo che dopo una perdita nel 2024 la società chiuda in pareggio”.