Roma – Mineracqua, la Federazione che, all’interno di Confindustria, associa le imprese del settore delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente, replica ai test di Altro consumo sulle acque minerali natural (leggi qui). Ettore Fortuna, vicepresidente della Federazione, ha infatti diffuso una nota che riportiamo integralmente di seguito:
Siamo per l’ennesima volta sorpresi nel verificare l’approssimazione con la quale Altroconsumo ha rappresentato alcuni risultati analitici relativi a test unilateralmente condotti, di cui ignoriamo le metodiche e che screditano la qualità delle acque minerali italiane.
Vogliamo, innanzitutto, puntualizzare che la sicurezza delle acque minerali naturali presenti in commercio è garantita dalla “limpida” filiera dei controlli – dalla sorgente al prodotto finito – alla quale concorrono le ASL con il supporto analitico delle Arpa, le procedure Haccp delle aziende, le analisi annuali effettuate dalle Università per il mantenimento del riconoscimento ministeriale. Il prodotto finito (la bottiglia) è poi soggetto a frequenti campionamenti presso i punti vendita da parte degli organi competenti (Asl, Nas, etc.) per i successivi controlli analitici di conformità.
Veniamo ora ad esaminare alcune “peculiari” interpretazioni che Altroconsumo propone ai propri lettori in relazione ai risultati di queste indagini:
- livelli eccessivi di Tfa: nei prodotti bocciati è stato trovato in quantità eccessive (secondo i parametri usati per garantire la qualità dell’acqua potabile)
Attualmente, in Italia, non è applicato alcun limite per il Tfa nelle acque potabili; una bozza di decreto di modifica del D.lgs. 18/2023 sulle acque potabili propone il limite di 10 μg/L, ma tale bozza non ha ancora trovato attuazione. Pertanto, non esiste allo stato attuale alcun parametro “usato per garantire la sicurezza dell’acqua potabile”. La comunicazione di Altroconsumo è, pertanto, fuorviante, sia in quanto risulta errata nel riferirsi a un limite normativo non esistente sia perché risulta allarmistica quando utilizza il termine “eccessivo”. Eccessivo rispetto a cosa? A un limite che non esiste o ad una personale interpretazione della “evidence based public health”? Un’informazione “trasparente” avrebbe dovuto confrontare i risultati del Tfa nelle acque minerali esaminate con le concentrazioni presenti nelle acque potabili e concludere sulla base di tali confronti che l’eventuale presenza di Tfa nelle acque minerali è comunque a livelli ben al di sotto di quelli riscontrati mediamente nelle acque potabili.
- la “presenza” e i “livelli eccessivi” di metalli pesanti quali alluminio, arsenico, manganese e nickel
Premesso che Arsenico e Alluminio non sono metalli pesanti mentre lo sono Manganese e Nichel, è bene ricordare che per tali composti i limiti per un’acqua (minerale o potabile che sia) sono sempre stabiliti su criteri di sicurezza: il limite per l’Arsenico è infatti pari a 10 μg/L sia per acque minerali, sia per acque potabili. Ne consegue, per fare un esempio, che un’acqua contenente 9 μg/L di Arsenico e una contenente 1 μg/L sono equivalenti dal punto di vista tossicologico, cioè entrambe parimenti sicure. Ricordiamo, inoltre, che il Manganese è un elemento essenziale, e quindi è necessario tenerne conto nelle informazioni al consumatore. Ricordiamo, infine, che per l’Alluminio non sono presenti limiti di sicurezza né per le acque minerali (parametro da analizzare ma senza limite) né per le acque potabili (è tra i parametri indicatori con valore a 200 μg/L). Anche in questo caso la modalità di comunicazione è allarmistica e fuorviante per il consumatore.
- un contenuto elevato di Nitrati in un’acqua minerale naturale può indicare una contaminazione umana della sorgente
I Nitrati sono sali dell’acido nitrico e costituiscono un essenziale nutriente vegetale assorbito dalle piante dal terreno. Sono composti largamente presenti in natura e dotati di elevatissima solubilità in acqua. I Nitrati rappresentano la forma azotata più facilmente assorbibile da parte dell’apparato radicale dei vegetali; una volta assorbiti, vengono utilizzati per la sintesi di sostanze complesse indispensabili per la struttura e la funzione delle piante (proteine, acidi nucleici). I Nitrati sono quindi un componente naturale nella frutta, verdura e cereali. È per questi motivi che i Nitrati sono presenti in tutte le acque (minerali e di rubinetto), e non sono (salvo casi specifici) indicatori di inquinamento. Anche in questo caso la comunicazione di Altroconsumo è allarmistica e fuorviante per il consumatore.