Indebitamento con le banche, cessata attività e cassa integrazione: le misure adottate dal commercio contro il caro bollette

2022-09-06T10:49:00+02:006 Settembre 2022 - 10:40|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , , , |

Milano – Il settore terziario è allo stremo. A gravare sulle spalle dei commercianti è soprattutto la bolletta dell’elettricità, aumentata di oltre il 100% sul 2021. Ma anche quella del gas, che ha registrato aumenti fra il 100 e il 200% per gran parte delle imprese lombarde. È ciò che emerge dalle ultime rilevazioni condotte dall’ufficio studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, poi riprese da Repubblica, su un panel di 703 imprese del territorio. Dal sondaggio – che ha coinvolto servizi di ristorazione, dettaglio alimentari, servizi commerciali e negozi non alimentari – è emerso che il 66% delle aziende intervistate prevede che, nei prossimi mesi, ridurrà luci e riscaldamento per far fronte alle conseguenze del caro energia. Tra le altre misure al vaglio delle imprese c’è anche un maggiore indebitamento con le banche per pagare le bollette (32%), la riduzione dell’orario di lavoro (18%), la chiusura dell’attività (15%), la sua sospensione temporanea (10%) e la cassa integrazione per l’organico (8%). Per quanto riguarda le cause dietro gli aumenti esponenziali di luce e gas, le aziende del milanese hanno le idee ben chiare: il 91% del campione indica la “speculazione” come prima causa, seguita dall’aumento del prezzo delle materie prime (31%) e dalla guerra in Ucraina (30%).

Torna in cima