Roma – L’inflazione nell’Eurozona è in forte discesa. Dopo il calo già registrato da ottobre (dal 10,6% al 6,9% di marzo), gli analisti prevedono che tornerà attorno al 3% a fine anno. Come riporta il quotidiano Milano Finanza, la componente dell’energia resterà un fattore al ribasso sul carovita. Ma gli economisti sono ottimisti anche sul calo dell’inflazione alimentare, diventato il principale fattore di resistenza del carovita stesso. Secondo la banca tedesca Berenberg l’inflazione sarà addirittura intorno al 2,5% negli ultimi mesi del 2023. E spiega: “La siccità dell’estate scorsa e i recenti cattivi raccolti in alcuni Paesi hanno spinto al rialzo i prezzi dei generi alimentari. Ma la pressione nella pipeline dei costi sarà più bassa. Molti indicatori di costo, come le pressioni sulle catene di approvvigionamento e i prezzi delle risorse, sono diminuiti dall’autunno scorso”. La conferma arriva anche dalla multinazionale americana di banche di investimento Citi: “L’attenuazione delle pressioni sui prezzi a monte e la domanda molto debole (le vendite al dettaglio di prodotti alimentari sono scese del 5% su base annua a gennaio) dovrebbero presto tradursi in una dinamica inferiore dell’inflazione alimentare”. Le aziende del food dovranno fare i conti con la frenata delle vendite e potranno trasferire ai clienti i minori costi delle materie prime.
