Italmopa/Sacco: “No a tradurre il rinnovo del Ccln in un altro fattore di rischio per le aziende alimentari italiane”

2012-06-13T09:23:39+01:0012 Giugno 2012 - 17:59|Categorie: Mercato|Tag: |

Roma – Nel corso della prima sessione plenaria di trattative per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale dei lavoratori dell’industria alimentare, la delegazione datoriale, composta dalle associazioni e dalle rispettive delegazioni aziendali e coordinata per Federalimentare dal consigliere incaricato, il presidente dell’Associazione industriali mugnai d’Italia (Italmopa), Umberto Sacco, ha illustrato la difficile congiuntura che sta conoscendo il settore. Nella relazione di apertura Sacco ha invitato le organizzazioni sindacali a non tradurre il rinnovo del Ccln in un ulteriore fattore di rischio per le aziende alimentari italiane e – si legge in una nota ufficiale di Federalimentare – “ad assumere un atteggiamento di reciproca responsabilità e sano realismo nei confronto negoziale, per arrivare a conseguire l’obiettivo con soddisfazione comune”. Il presidente di Italmopa ha illustrato poi la difficile congiuntura che sta conoscendo il settore: “Dal 2006 a oggi il settore ha visto la diminuzione in termini reali dei consumi del 6,8% e ha chiuso il 2011 con un calo dell’ 1,8% della produzione, la discesa più marcata dal dopoguerra. Una crisi senza precedenti, che non si prevede possa risolversi nel 2012, anno per il quale è atteso un ulteriore taglio in quantità delle vendite alimentari dell’1,5% e si stima che la produzione subisca un’ulteriore contrazione dell’1,2%. A fronte di queste oggettive difficoltà, la parte datoriale ha valutato eccessivamente onerosa la piattaforma di rivendicazione presentata dal sindacato, sia per le richieste economiche, sia per le numerose istanze normative. Le parti si sono aggiornate al 26 giugno per l’avvio delle sessioni tecniche della trattativa. (ST)

 

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