La Gdo complice di Israele? (2) Il caso NaturaSì

2024-12-20T10:00:08+02:0020 Dicembre 2024 - 09:58|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , , , , |

Milano – L’8 novembre un privato cittadino, cliente di NaturaSì, scrive a Il Fatto Alimentare. E racconta di aver comunicato alla direzione dell’insegna la sua intenzione di astenersi dal fare la spesa nei suoi negozi “fino a quando non cesserete la vendita di prodotti israeliani”. Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì, così risponde: “I datteri che noi importiamo vengono solo da due kibbutz che non si trovano nei territori occupati ma verso il Mar Rosso: Samar e Neot Semadar. Sono kibbutz fondati negli anni 70 da artisti pacifisti non allineati con le politiche del governo. Abbiamo parlato con persone in Israele che soffrono come tutti noi per la situazione attuale e per le scelte governative e ci hanno detto: ‘se volete aiutare la pace dovete farlo sostenendo queste realtà non allineate’”.

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