Parma – Come prevedibile l’operazione della Guardia di Finanza, che ha portato al sequestro di beni per 11 milioni di euro (convalidato dal Gip), rischia di condizionare il rilancio di Parmacotto. Lo scorso 19 luglio, la Procura di Parma ha depositato presso il Tribunale fallimentare un’istanza per la revoca della procedura di concordato preventivo, sostenendo la sua inammissibilità. Solo un mese fa l’assemblea dei creditori aveva approvato il concordato e il prossimo 12 ottobre si sarebbe dovuta svolgere l’udienza per la sua definitiva omologazione. Se la richiesta della Procura venisse accolta, l’ipotesi più probabile dovrebbe essere la dichiarazione di insolvenza e quindi l’avvio della procedura fallimentare. Una situazione quindi molto delicata che preoccupa anche i sindacati, che hanno chiesto di istituire un Tavolo istituzionale di crisi, con Comune di Parma, di Sala Baganza, Provincia e Regione Emilia Romagna.
La Procura chiede la revoca del concordato di Parmacotto
RepartoGrafico2016-07-22T12:17:02+02:0021 Luglio 2016 - 17:20|Categorie: Salumi|Tag: guardia di finanza, parmacotto, Procura di Parma|
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