Le lettere degli avvocati

2020-11-13T16:13:39+01:0010 Ottobre 2020 - 15:37|Categorie: Editoriali del direttore|Tag: , |

Il collezionismo di massa è una mania che, nel nostro Paese, si è sviluppata nel dopoguerra. Una volta sistemati i bisogni primari (mangiare e bere), si è passati ai secondari (frigorifero, Tv, lavatrice a cui sono seguiti il forno a micronde e una serie di ammennicoli di cui è piena la cucina di mia moglie). E’ stata poi la volta dei terziari: dai francobolli alle monete, dalle moto alle auto d’epoca, dai Tex Willer agli Zagor per non parlare poi dei Dylan Dog. Possiamo dunque ben dire che gli italiani sono un popolo di santi, eroi, navigatori e… collezionisti.

Anch’io faccio parte della categoria. Ma la mia collezione è molto particolare e forse unica: raccolgo lettere di avvocati. Sono tante, frutto del mio lavoro di giornalista molto rompicoglioni. Iniziano tutte più o meno così: “Egregio Dr Frigerio abbiamo ricevuto l’incarico di scriverVi in nome e per conto dell’azienda XXX. L’articolo che lei ha scritto contiene affermazioni gravi e pretestuose, lesive della reputazione della nostra Assistita…”. Continuano elencando e citando parti del pezzo incriminato e si concludono immancabilmente con minacce di vario genere e tipo. Di solito ci si ferma lì. Gli avvocati intelligenti sanno che con una certa categoria di giornalisti è difficile spuntarla. Anni di professione mi hanno insegnato che non bisogna lasciare nulla al caso. Certi pezzi al fulmicotone nascono su basi certe e solo dopo aver raccolto prove evidenti di quanto si scrive: testimonianze, lettere, documenti, pezze d’appoggio incontestabili.

Qualcuno invece ha tentato di portarmi in tribunale. In ben quattro casi sono stato denunciato per diffamazione a mezzo stampa. Per tre il giudice ha dato il “non luogo a procedere”. In un caso invece sono stato processato ma assolto con formula piena. Immaginatevi il mio godimento sommo. L’associazione in questione ha avuto un trattamento con i controfiocchi sulle mie riviste. Un titolo a caratteri cubitali in copertina e due pagine all’interno con foto a corredo. A cui è seguita una congrua richiesta danni per “lite temeraria”. Sono spariti dalla circolazione.

L’ultima è di poco tempo fa. Me l’hanno scritta gli avvocati che rappresentano una nota catena distributiva. Lamentano che, sempre con un mio articolo, io abbia: “… Presentato al lettore una serie di informazioni gravemente inesatte”.  Elencano i fatti e concludono in modo perentorio: “La nostra Assistita non intende tollerare la diffusione di informazioni inesatte sul suo conto e nostro tramite vi INTIMA di astenervi, in assenza di fonti attendibili e verificate, dalla pubblicazione di ulteriori informazioni o articoli contenenti informazioni false, inesatte o imprecise relative alla nostra Assistita”. Ma il finale è fantastico: “Entro il termine di 7 (sette) giorni dal ricevimento della presente, Vi invitiamo a metterVi in contatto con lo scrivente Studio per confermare per iscritto l’assunzione degli impegni sopra riportati. Resta salvo e impregiudicato il diritto della nostra Assistita al risarcimento dei danni, con riserva di quantificarli anche in ragione della diffusione dell’articolo”.

Che fare allora? Semplice: “Male non fare, paura non avere”. Nella mia lettera di risposta ho ribattuto punto per punto a quanto dichiarato dagli avvocati dimostrando che quello che avevo scritto era ed è tutto vero, confermato addirittura da documenti in mio possesso. E ho così concluso in modo sereno e amichevole: “Da ultimo evidenzio che la parte conclusiva della Vostra lettera rappresenta un gravissimo attacco alla libertà di stampa sia nei termini sia nei toni. Le fonti sono attendibili e verificate. Non abbiamo bisogno di confermare nulla se non la nostra correttezza e professionalità: nel caso la Vs Assistita volesse continuare a mettere il bavaglio alla libera stampa saremo costretti a girare tutta la documentazione agli avvocati dell’Ordine dei Giornalisti, oltre a coinvolgere nella vicenda la stampa di settore e non”. La pace sia con voi.

 

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