Le tagliatelle di Luciana Mosconi sfidano Rana e Barilla. Il Ceo Pennazzi: “Vogliamo diventare protagonisti nazionali del mercato della pasta ripiena”

2021-06-14T14:28:02+02:0014 Giugno 2021 - 14:24|Categorie: Grocery, Pasta e riso|Tag: , , , , |

Matelica (Mc) – Sono tanti i progetti in cantiere per Luciana Mosconi, pastificio familiare specializzato nel mercato premium della pasta secca all’uovo. L’azienda è detenuta per l’85% dalla famiglia Pennazzi e per il 15% dalla famiglia della stessa Luciana Mosconi, denominata amichevolmente la ‘regina delle tagliatelle’. Archiviato il 2020 con un giro di affari pari a 34 milioni di euro, l’impresa punta ora a sfidare competitor del calibro di Rana, Barilla, Fini e Buitoni. Come riferisce la sezione ‘L’economia’ del Corriere della Sera, il pastificio detiene il 25% dell’intero mercato della pasta all’uovo lunga e si dichiara co-leader insieme a Barilla. Da tre anni, inoltre, è entrato nel segmento del tortellino e il maggio scorso ha acquisito la marchigiana Pasta Ercoli per espandersi nel comparto della pasta secca di semola. “Nel 1996-97 producevamo 10 quintali di pasta al giorno, oggi oltre 450”, spiega alla testata Marcello Pennazzi, Ceo dell’azienda. “Vogliamo entrare entro cinque anni tra i primi quattro protagonisti nazionali del mercato della pasta ripiena, che copre ancora solo il 10% del nostro fatturato”. E per quanto riguarda il mercato estero: “Vogliamo triplicare la quota sui ricavi dal 5% al 15% entro il 2025. Mercati di sbocco: Usa e Canada, il Nord Europa, soprattutto dove c’è una cultura alimentare vicina all’Italia e presenza di italiani quindi in Spagna, Francia ma anche Austria e Svizzera. Poi Russia, Slovenia, Croazia, i paesi Scandinavi”.

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