L’Efsa pubblica un nuovo report in cui individua le potenziali vie di diffusione dell’influenza aviaria in Europa

2025-07-15T15:00:41+02:0015 Luglio 2025 - 15:00|Categorie: Carni, Formaggi|

Parma – È di inizio luglio il nuovo rapporto dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che pone l’accento su come la migrazione stagionale degli uccelli selvatici e l’importazione di alcuni prodotti statunitensi, come quelli contenenti latte crudo, potrebbero costituire potenziali vie di introduzione in Europa del genotipo dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (Hpai), che attualmente colpisce le vacche da latte statunitensi (tra marzo 2024 e maggio 2025 sono stati colpiti 981 allevamenti da latte in 16 Stati).

Il rapporto affronta anche la possibilità che il virus venga introdotto in Europa attraverso scambi commerciali, concludendo che l’importazione di prodotti a base di latte crudo provenienti dalle zone colpite degli Stati Uniti non può essere completamente esclusa, il che potrebbe quindi costituire una possibile via d’ingresso. Anche l’importazione di vacche da latte e di carne bovina potrebbe essere una potenziale via di introduzione del virus. Tuttavia il virus è stato raramente rilevato nella carne, le importazioni di animali sono molto limitate e sono in vigore norme commerciali molto severe per la carne e gli animali vivi che entrano nell’Ue.

Gi scienziati sottolineano inoltre che i principali punti di sosta in Europa dove si concentrano grandi popolazioni di uccelli come l’Islanda, la Gran Bretagna, l’Irlanda, la Scandinavia occidentale e le grandi zone umide come il Mare dei  Wadden sulle coste olandesi, danesi e tedesche, sarebbero luoghi utili per l’individuazione precoce del virus durante la migrazione stagionale degli uccelli selvatici.

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