Bruxelles (Belgio) – I dirigenti di oltre 40 primarie aziende europee (tra cui figurerebbero anche quelli di Airbus, Philips, Siemens, BNP Paribas e Carrefour) hanno chiesto alla Commissione Ue di mettere in pausa per due anni la nuova legge sull’intelligenza artificiale, l’AI Act, prima che alcune disposizioni particolarmente stringenti entrino in vigore ad agosto. La legge è infatti in vigore dall’agosto del 2024, ma ad oggi è solo parzialmente applicata, con una scaletta che proseguirà fino al 2027.
Il rischio, secondo i 44 Ceo firmatari, è che una normativa europea sull’intelligenza artificiale troppo restrittiva possa rallentare l’innovazione e arrestare la competitività in un momento strategico – in particolare rispetto alla scalata tecnologica di Usa e Cina.
L’iniziativa non sarebbe però isolata. Pare infatti che nei giorni scorsi anche i manager di una trentina di start-up europee abbiamo avvertito la Commissione che regole poco chiare rischiano di tradursi in un “patchwork di regolamenti nazionali”, a tutto vantaggio delle Big Tech straniere.