Mafia dei Nebrodi, 91 condanne in primo grado per truffa sui fondi europei all’agricoltura

2022-11-02T13:13:49+02:002 Novembre 2022 - 13:04|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , |

Patti (Me) – 600 anni di condanne per 91 persone su 101 imputati. E confische per 4 milioni di euro. Il Tribunale di Patti, in provincia di Messina, si è espresso in primo grado sulla cosiddetta ‘mafia dei Nebrodi‘ ammettendo l’esistenza di un sistema diffuso di truffe sui fondi europei destinati all’agricoltura tramite Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura). Sistema reso possibile grazie alla complicità di dirigenti e impiegati  dei Centri di assistenza agricola. La maxitruffa era stata resa nota da un’inchiesta, culminata a gennaio 2020 con una sequela di arresti e confische, condotta da quattro magistrati guidati dal procuratore aggiunto di Messina Vito Di Giorgio.  Gli imputati erano accusati di: associazione mafiosa, truffa all’Ue, falso, estorsione, trasferimento di valori. Ma, solo in pochi casi, c’è stata una condanna per associazione a delinquere di stampo mafioso. Tranne qualche eccezione, dunque, sembra che gli imputati abbiano agito a titolo individuale e non in qualità di esponenti di un’organizzazione mafiosa.

Il sistema criminale del parco dei Nebrodi era stato scoperto e fermato nel 2014 dal presidente del parco, Giuseppe Antoci, in collaborazione con l’ex presidente della Sicilia Rosario Crocetta e con il prefetto di Messina Stefano Trotta. Avevano voluto e introdotto un protocollo che prevedeva la certificazione antimafia anche per i terreni del parco di valore inferiore ai 150mila euro: aveva portato alla revoca delle assegnazioni di migliaia di ettari di terreno. Proprio Antoci, nel 2016, era stato vittima di un attentato di stampo mafioso, da cui si è salvato.

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