Asti – Non si trova un accordo tra le parti in trattativa per lo sbloccaggio delle uve Moscato destinate alla produzione di Asti Docg e Moscato d’Asti Docg. Lo segnala Italia Oggi, che sottolinea come la richiesta per il deblocage, in caso il mercato richieda più prodotto, sia giunto dalle case spumantistiche. Una concessione per ora stoppata dall’accordo del 2014, che ha fissato rese e prezzo delle uve in 100 quintali per ettaro, pagati 107 euro al quintale. Favorevoli allo sbloccaggio sono Confagricoltura, Agrinsieme Moscato e Consorzio dell’Asti. Cauta la Cia, mentre a opporsi è Assomoscato. Il fronte dei contrari allo sblocco della riserva vendemmiale sostiene che il deblocage deve essere deciso con un accordo pieno, dopo attenta verifica di dati di vendita e andamento delle scorte di mosto sfuso di Moscato Doc. Analisi da effettuarsi entro la fine del prossimo gennaio. Cauta la Regione Piemonte, che evidenzia come la decisione debba essere presa sulla base di un attento controllo del mercato, oggi più incerto che mai per quanto riguarda possibili previsioni.
Manca accordo tra le parti per il blocage/deblocage delle uve Moscato
RepartoGrafico2015-08-19T10:58:59+02:0019 Agosto 2015 - 10:58|Categorie: Vini|Tag: Agrinsieme Moscato, Assomoscato, asti docg, blocage, cia, confagricoltura, consorzio dell'Asti, deblocage, moscato, Moscato d’Asti Docg, Regione Piemonte|
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