Roma – Il consiglio dei Ministri ha approvato ieri sera un decreto legislativo riguardante i marchi d’impresa e il marchio dell’Unione europea (Mue). Al fine di adeguare la normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento Ue 2015/2424 e allineare tutto agli standard del Mue, rilasciato dall’Ufficio europeo per la proprietà intellettuale (Euipo). Nei prossimi sette anni, si legge nella nota della Commissione “gli ordinamenti nazionali introducano nuove procedure amministrative al fine di superare le disparità esistenti tra i titolari di marchi di certi Paesi rispetto a quelli di altri, sia ampliando le fattispecie già esistenti in tema di diritti derivanti dal marchio, sia estendendo l’ambito di applicazione della tutela a nuovi tipi di marchio (es. olfattivi), superando il dato della mera riproducibilità grafica”. Diverse le novità. Abolizione del requisito di rappresentazione grafica e possibilità di accettare nuovi tipi di marchi, depositati in nuovi formati (ad es. segni che combinano immagini e suoni). Estensione del divieto di forma ad altre caratteristiche, per cui un marchio non potrà essere registrato o, se registrato, può essere invalidato se il segno consiste esclusivamente di una forma, o un’altra caratteristica, risultante dalla natura dei prodotti. Impedimento assoluto alla registrazione di marchi in conflitto con le denominazioni di origine e indicazioni geografiche (Dop/Igp) o con le menzioni tradizionali protette relative ai vini (Mtv) e alle specialità tradizionali garantite (Stg) tutelati dalla legislazione dell’Unione.
Marchi d’impresa: Italia verso l’allineamento agli standard Ue
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