Bologna – Il settore pataticolo emiliano-romagnolo, a partire dalla fine dello scorso 2021, ha subito l’aumento dei prezzi di energia, gas, materiale di confezionamento e logistica. Nonché i rincari di gasolio, concimi, mezzi tecnici e acqua. Inoltre, la mancanza di risorse idriche, abbinata agli effetti delle alte temperature, sta comportando una significativa diminuzione delle rese produttive di oltre 15%. “Stiamo registrando un sensibile calo delle rese produttive a causa dell’andamento climatico avverso che ha interessato gran parte del ciclo produttivo della coltura, con inevitabile ricaduta sulla sostenibilità socio-economica della nostra filiera”, commenta Massimo Cristiani, presidente di Selenella – Consorzio patata italiana di qualità. “Siamo a fianco dei produttori per garantire valore e dignità al loro lavoro in questo complesso scenario di inflazione e siccità e siamo impegnati, come sempre, ad offrire al mercato un prodotto di alta qualità”, spiega. “Per questo, la nostra scelta di adeguare il prezzo di Selenella ad 1,30 euro/kg, si rende necessaria per supportare il lavoro dei produttori, assicurando la giusta redditività alle aziende agricole”.
Massimo Cristiani (Selenella): “Indispensabile adeguare il prezzo dei nostri prodotti per supportare il lavoro dei produttori”
RepartoGrafico2022-07-25T11:36:13+02:0025 Luglio 2022 - 11:36|Categorie: Ortofrutta|Tag: consorzio selenella, patata Selenella, settore pataticolo|
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