Mosca – In Russia, nel 2020, la produzione di carne di tacchino è stata di 330mila tonnellate circa, il 20,7% in più rispetto al 2019. Secondo quanto riportato dall’agenzia russa Agrifood Strategies, le entrate totali degli allevatori di tacchini hanno superato i 50 miliardi di rubli (circa 700 milioni di dollari). Tra i leader del settore, Damate Group ha registrato i volumi più interessanti, con una produzione di 151.200 tonnellate di carne di tacchino, e il gruppo Cherkizovo è passato da 39.410 a 49mila tonnellate di carne di tacchino prodotta. Sul fronte import/export, nel 2020 la Russia ha visto diminuire la quota delle importazioni (che è meno dell’1% del consumo totale) a fronte di una forte crescita delle esportazioni. Nel 2020 è diventata il terzo fornitore di carne di tacchino della Cina, con una quota di mercato superiore all’8%, superata solo da Stati Uniti e Cile. I prodotti di tacchino di basso valore (come ali e zampe) hanno trovato mercato in Africa e nella Comunità degli Stati Indipendenti (organizzazione internazionale composta da nove delle quindici ex repubbliche sovietiche). Mentre i tagli premium, come il petto di tacchino e le cosce disossate, hanno sbocchi sempre più competitivi soprattutto in Medio Oriente.
Mercato avicolo russo: nel 2020, cresce la produzione e l’export di carne di tacchino
Margherita Luisetto2023-06-16T12:39:26+02:0011 Febbraio 2021 - 14:00|Categorie: Carni|Tag: carne di tacchino, Russia|
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