Roma – La Legge di bilancio 2026 introduce un nuovo piano di incentivi fiscali per le imprese che investono in innovazione tecnologica, digitalizzazione e risparmio energetico. In particolare, la misura a sostegno dell’acquisto di beni strumentali non sarà eliminata ma prevede una modifica sostanziale, ossia lo stop al credito d’imposta e, contestualmente, il ritorno di iperammortamento e superammortamento.
L’incentivo ‘Nuova Transizione 5.0’, finanziato con 4 miliardi di euro (in totale sono circa 20 quelli previsti in Manovra), come sottolinea il Sole 24 Ore, prevede dunque una platea più ristretta. Verranno incentivati gli investimenti effettuati dal 1° gennaio al 21 dicembre 2026, o al 30 giugno 2027, se entro la fine del 2026 l’ordine è accettato dal venditore con acconto pari almeno al 20%. La maggiorazione viene riconosciuta per due gruppi di investimenti. Come spiega il quotidiano di Confindustria: “Il primo riguarderà i beni strumentali materiali e immateriali (software) nuovi. Il secondo gruppo invece includerà gli investimenti in beni esclusivamente materiali finalizzati però all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo anche a distanza, compresi impianti per lo stoccaggio, in continuità con Transizione 4.0. Il costo di acquisizione sarà maggiorato nella misura del 180% (quindi con un ammortamento del 280%) per investimenti fino a 2,5 milioni di euro; nella misura del 100% oltre 2,5 milioni e fino a 10 milioni; del 50% oltre 10 milioni e fino a 20 milioni”.
A questo incentivo, si aggiunge l’iper-ammortamento, che in continuità con Transizione 5.0, include investimenti per il settore energetico, in ottica di transizione ecologica. “In questo caso”, spiega il Sole 24 Ore, “la maxi-deduzione, considerando gli scaglioni di investimento prima citati, è rispettivamente del 220%, del 140% e del 90%”. È prevista dunque una maggiorazione del 40%.
Il nuovo beneficio è riconosciuto anche alle imprese energivore che nella vecchia Transizione 5.0 erano escluse dai crediti d’imposta. L’incentivo è inoltre cumulabile con altre agevolazioni nazionali ed europee. A gestire gli incentivi, stando a quanto si apprende dalla bozza della nuova legge di bilancio, sarà ancora una volta il Gse, in continuità con quanto avvenuto per il Piano Transizione 5.0.