NutriRecs: “Gli studi che invitano a limitare l’uso di carne non sono attendibili”

2021-09-23T11:29:07+01:0023 Settembre 2021 - 11:29|Categorie: Carni|Tag: |

Halifax (Canada) – Secondo l’ultimo studio condotto da NutriRecs – gruppo di lavoro composto da medici, nutrizionisti e ricercatori con sede ad Halifax, Canada -, non esiste nessun rapporto causa-effetto tra il consumo moderato di carne rossa (anche lavorata) e il rischio per la propria salute. Analizzando 12 studi condotti su 54mila individui, i ricercatori non hanno trovato alcuna prova attendibile che consumare meno carne rossa e lavorata riduca il rischio di cancro, malattie cardiache o rischio di diabete. Hanno infatti affermato che questi studi utilizzavano metodologie di bassa qualità scientifica e “le persone dovrebbero essere pienamente informate della scarsa certezza delle prove su cu si basano le raccomandazioni attuali, che vengono poi usate in modo strumentale dalle aziende per influenzare il comportamento dei consumatori”. Le attuali raccomandazioni nutrizionali che invitano a limitare le carni rosse e lavorate “si basano infatti su studi osservazionali privi di randomizzazione, che hanno forti limiti nello stabilire la causalità e il valore assoluto di eventuali effetti. Questo è dovuto alla mancanza di riferimento con fattori confondenti, come lo stile di vita complessivo che può essere composto da scelte sbagliate, come fumo, poca attività fisica, dieta sbilanciata”. Inoltre, la raccolta dati è spesso auto-riferita dal paziente, che potrebbe essere poco preciso. NutriRecs sostiene che solo con l’approccio Grade (Grading of Recommendations, assessment, development and evaluation), usato da oltre 120 organizzazioni sanitarie in tutto il mondo, tra cui l’Oms, può essere calcolata una stima accurata del rischio. Vanno dunque elaborate nuove raccomandazioni sul consumo di carne, basate su diversi standard (tra cui revisioni sistematiche e meta-analisi, valutazione delle prove e messa a punto di protocolli di studio dettagliati) al fine di ottenere la certezza dell’evidenza.

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